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Celano replica a De Luca sul caso Quagliariello: parla proprio lui che è il re dei cafoni Attualità 

Celano replica a De Luca sul caso Quagliariello: parla proprio lui che è il re dei cafoni

Replica di Roberto Celano a De Luca sul caso Quaglieri ello. «Ora parla perfino De Luca. Il re dei cafoni! Da che pulpito viene la predica. La sua lista di proscrizione, nascosta e anche palese, è ampia ed abbraccia ogni settore. Nella sua lista ha, tra gli altri, Saviano, solo a titolo esemplificativo. Ne sa qualcosa il premio Strega Scurati, che non accettò i suoi diktat e si dimise dal Festival che il Capo voleva gestire dall’alto come un puparo. De Luca pensi piuttosto a tutti i danni che sta producendo ai Campani con le sue incapacità e le sue clientele. Ho già avuto modo di chiarire quanto è accaduto».
Il consigliere comunale di Forza Italia lo dice sui social per rispondere al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo l’attacco di quest’ultimo in diretta Facebook per la presentazione del libro di Gaetano Quagliariello, dal titolo “Scusa Papà se tifo Napoli”, annullata proprio in seguito alla polemica dell’esponente azzurro.

«Nella mia storia politica mi sono sempre impegnato per la difesa della libertà in una città in cui, per volontà del Dominus, anche parte dell’informazione si è spesso manifestata chiusa al pensiero alternativo. Non era certo mia intenzione evitare la presentazione del libro.

Ho solo espresso la mia preoccupazione leggendo un post sarcastico di Amleto De Silva che, in un momento di tensione, qualcuno avrebbe potuto interpretare quale provocatorio e sono intervenuto a seguito ad una serie di messaggi di protesta ricevuti per evidenziare il rischio. Evidentemente il mio post è stato male interpretato e fortemente strumentalizzato (in qualche caso volutamente!) anche da taluni che per 30 anni la propria dignità e la libertà l’hanno calpestata barattandola anche per meno di mezza zeppola ed un caffè – ha aggiunto il consigliere di opposizione – Ritengo che si debba lavorare per riunire le due tifoserie.

L’inverso di quanto fatto dal Governatore quando faceva il Sindaco (allorquando per convenienza di consenso definiva “i napoletani geneticamente ladri”).

Per svelenire e riappacificare ci vuole, però, un’azione graduale ed intelligente. Non servono nè le offese di De Giovanni nè il sarcasmo (in altre occasioni apprezzabile) fuori luogo che potrebbe essere male interpretate in un momento di tensione. Mi impegnerò per questo. Mi spiace molto per l’onorevole Quagliariello che è persona di indiscutibili qualità. Spero anch’io che il sindaco lo inviti in Comune, magari anche insieme a Saviano, al professore Iesu e alle tante altre vittime del sistema deluchiano».

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